Recensione e ricetta Lugh di Francesca Trentini

Ciao Distopici! Eccomi qui a parlarvi del secondo volume della Crimson Thrones Series, una serie fantasy scritta da quattro autrici italiane che con ogni volume è stata per settimane in cima alle classifiche di Amazon per la loro categoria. Questa volta a essere protagonista della storia è Lugh, dio celtico del sole ormai dimenticato ai giorni nostri. Sarà pronto ad affrontare il suo destino e a compiere la parte della profezia a lui dedicata? Ovviamente troverete anche la mia ricetta al fondo dell’articolo!

TRAMA DI LUGH

Lugh, dio celtico della luce, è stato adorato dagli umani di mezza Europa per secoli, ma ora è stato dimenticato.
Grazie alla sua lancia, la cui mira non fallisce mai, Lugh viene scelto tra i quattro guerrieri che devono fronteggiare l’imminente fine del mondo. Peccato che l’arma si spezzi durante il torneo, privandolo di fatto dei suoi poteri. Senza di essa, lui è menomato, e per combattere i Distruttori gli ci vorrà un miracolo.
Quel miracolo si chiama Melanie, vive a Lione ed è una dei pochi umani che ancora lo adorano. Un’umana devastata da una malattia misteriosa, la cui fede nel dio celtico è il solo raggio di luce in una vita fatta di espedienti e lap dance per clienti che chiedono ben più di un ballo privato.
Cos’ha di speciale questa fragile ragazza, a parte essere l’unica in grado di richiamare il potere della lancia spezzata?

«Melanie era casa. Mi sembrava di essere tornato in Irlanda, sul trono che mi era stato sottratto millenni prima. Io e lei insieme eravamo la perfezione.»

Lugh
RECENSIONE DI LUGH

Lugh è un dio anomalo: Dio della luce celtico, al giorno d’oggi è ormai praticamente dimenticato, i suoi fedeli sono pochissimi e si possono contare sulle dita di una mano e anche il suo potere sembra ormai fin troppo lontano. Infatti, il Torneo che l’ha visto vincitore, insieme ad altri tre eroi pronti a salvare l’umanità, l’ha menomato inevitabilmente. La sua lancia, l’estensione del suo essere e della sua forza si è crepata, spezzata dall’interno e ormai è del tutto inutilizzabile. Lugh non è arrogante, sicuro di sé o altezzoso, è il dio meno dio che io abbia visto finora ma ciò non toglie che resti un personaggio super affascinante. L’inizio della storia lo vede del tutto perso, dedito all’alcool in un locale di Friburgo, preso a raccontare storie sul suo passato di gloria e ridotto a farsi prendere in giro dagli altri avventori che lo considerano solo uno tutto matto. Ma a cambiare le cose sarà un attacco improvviso di mostri disgustosi e terrificanti, capaci di assorbire l’essenza delle persone e lasciarle abbandonate come involucri vuoti. In più il frammento dello scudo di Atena gli mostra qualcosa: un volto. Un volto di una giovane donna bellissima con gli occhi più tristi che abbia mai visto. A questo punto decide che il tempo dell’autocommiserazione è finito e parte così alla volta di Lione.

Melanie è il personaggio femminile più atipico di cui io abbia mai letto. Dimenticatevi la fanciulla casta e pura in difficoltà, dimenticatevi la ragazza che deve essere salvata e che non sa sopravvivere con le proprie forze. Il mondo sta crollando a pezzi, lei sta crollando a pezzi ma non per questo ha smesso di lottare con le unghie e con i denti. Fa la spogliarellista in un locale malfamato di Lione, dove il proprietario costringe le ragazze a fare ben più che spogliarsi ma questa è l’unica alternativa per pagarsi le medicine. Perché Melanie è malata, di una malattia strana e incomprensibile che però la divora da dentro e le procura crisi terribili con spasmi, dolori atroci e tanta tanta oscurità. Sa che non le resta ancora molto da vivere su questa terra ma non per questo ha intenzione di arrendersi o facilitare le cose a quel Fato che le sembra tanto avverso.

L’incontro tra questi due protagonisti è peculiare: non c’è un immediato riconoscimento e il loro avvicinamento è lento, mooolto lento. Eppure ci sono tantissime cose che ho adorato di questa storia. In primis resta il wordbuilding generale della serie che, sebbene sia stato scritto da mani diverse, resta costante e chiaro sullo sfondo. Poi il personaggio di Lugh mi ha semplicemente stregata con la sua umanità intrinseca, con la chiara limitatezza anche di una divinità. Alla fin fine tutti quanti sono costretti a piegarsi al destino, volenti o nolenti. Ho apprezzato moltissimo Melanie che fiera e stoica affronta le conseguenze delle sue scelte e prova disperatamente a trovare un modo per sopravvivere. Per di più la scoperta del mondo divino celtico mi ha affascinata moltissimo, soprattutto per il mondo idilliaco e naturale che a un certo punto ci mostra l’autrice. Luce e oscurità non sempre devono essere in lotta tra di loro, a volte possono semplicemente essere complementari.

Per questo libro ho pensato a una ricetta che fosse in qualche modo legata alla terra di origine di Lugh cioè l’Irlanda, ecco perché la torta all’Irish Coffee. Ogni ingrediente in qualche modo mi ricorda un aspetto della storia e per di più con una fetta di questa dolcezza sì che si può vedere la luce! Il whiskey è per Melanie, per il suo essere così particolare e atipica, con un sapore amarognolo ma speziato, dolce ma bruciante. Il caffè invece è per Lugh amaro e deciso, ha bisogno dell’accompagnamento giusto per spiccare e risaltare all’interno di una ricetta. Infine il cioccolato è la cornice che li unisce e che si vede tratteggiata in questo libro così bello e intenso.

RICETTA

Ingredienti Torta all’Irish Coffee

Per la base:

  • 180g di farina 00
  • 50g di cacao amaro
  • 2 uova
  • 100g di burro
  • 200g di zucchero di canna
  • 1 tazza di caffè
  • 30 ml di whiskey
  • 1/2 bustina di lievito per torte
  • 1 pizzico di sale

Per la bagna:

  • 100 ml di acqua
  • 15g di zucchero

Per la farcitura:

  • 200g di cioccolato fondente
  • 250 ml di panna da montare
  • 20 ml di whiskey
  • Zucchero a velo q.b. per decorare

Procedimento

Per prima cosa dovete occuparvi della base quindi coprite uno stampo per torte da 22 cm con della carta forno e preriscaldate il forno statico a 180°. Poi cominciate a mescolare tutti gli ingredienti: in una ciotola mettete il caffè bollente con il burro e lo lasciate sciogliere aggiungendo anche i 30 ml di whiskey. A questi aggiungete poi la farina, il cacao e il lievito setacciato. Mescolate bene fino a che non ci sono più grumi e poi aggiungete le due uova, lo zucchero e il pizzico di sale. Quando il composto sarà bello denso potete versarlo nello stampo e infornare per circa 40 minuti.

Una volta cotta e fatta raffreddare la torta potete passare a preparare la farcitura: una ganache montata al whiskey e cioccolato fondente. In un pentolino mettete la panna a scaldare e quando inizia a sobbollire aggiungete il liquore e il cioccolato tritato finemente. Quando sarà tutto completamente amalgamato, spegnete il fuoco e lasciate raffreddare. Infatti quando la farcia si sarà intiepidita la andrete a montare con delle fruste elettriche finché non sarà bella densa e spumosa.

A questo punto potete fare due tagli nella torta, bagnarla con acqua e zucchero e poi farcirla con la vostra ganache montata. Chiudete il tutto con l’ultimo strato della torta, spolverate con lo zucchero a velo, e voilà ecco la vostra torta all’Irish Coffee!

Alla prossima ri-censione,

Martina

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