Recensione: "Le onde" di Ken Liu

Buongiorno Amici Distopici, è con grande piacere che oggi vi parlo di Le onde, una raccolta di racconti dello scrittore cinese Ken Liu.

TRAMA

Quando la fantascienza funziona, non ci fornisce una mappa del futuro, ma un vocabolario per riflettere sui nostri valori fondamentali in un mondo irriconoscibile.”
Con queste parole, Ken Liu introduce la sua narrativa breve, fatta di racconti ambientati in un futuro in cui l’elemento umano resta fondamentale per capire come evolverà il rapporto tra la specie umana e la tecnologia. Ci rifiuteremo di caricare le nostre identità su corpi artificiali per sfuggire alla morte? Oppure guarderemo con nostalgia alla limitatezza dei nostri sensi biologici? E come useremo gli algoritmi che ci permettono di scoprire tanto di noi stessi e degli altri? Di fronte alle trasformazioni della società contemporanea, ci ritrarremo in un guscio di “umana sicurezza” o invece abbracceremo la condizione postumana con i dubbi e le incertezze che tale cambiamento comporta?

RECENSIONE

Come ho già avuto modo di dirvi non sono un amante dei racconti e delle antologie perché spesso mi lasciano un senso di incompiutezza. Ovviamente la cosa non vale in senso assoluto e questa piccola raccolta ne è un esempio.

Attraverso una serie di storie, alcune delle quali abbastanza lunghe da essere coinvolgenti, Ken Liu tratteggia l’evoluzione umana con degli scorci della nostra imperfezione. Alcune sono, per mio gusto, decisamente migliori di altre ma nel complesso tutte riescono a raccontare quello che devono senza abbandonare il lettore a metà.

Tra le più interessanti ci sono sicuramente Animali esotici e Le onde, che da sole potrebbero essere l’incipit per dei romanzi, e Mono no Aware che affronta il tema della sopravvivenza all’apocalisse interplanetaria.

Da notare il piacevole lavoro di traduzione che è stato compiuto. Normalmente (e sbagliando!) si presta poca attenzione alla traduzione ma in questo caso la si percepisce chiaramente. I racconti sono stati tradotti da Francesco Verso e Marzio Petrolo, quattro mani che si sono alternate interpretando la scrittura di Ken Liu in maniera differente. Ognuno dei traduttori ha messo del suo nei testi e, considerando che partivano entrambi dalla stessa base di scrittura, si riescono a cogliere delle interessanti differenze narrative.

Se avete voglia di cimentarvi in una raccolta di racconti questa potrebbe essere una buona scelta.

Delos

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *