Recensione: “Alieni a Crema” di Lorenzo Sartori

Trama

È una calda giornata d’estate e il sindaco di una cittadina di provincia si sta godendo il weekend nella sua casa di villeggiatura quando qualcuno suona il campanello: sono i servizi segreti e sono venuti a prelevarlo. Il Presidente del Consiglio lo attende d’urgenza a Roma. Nella capitale il premier comunica al disorientato sindaco che la sua città, Crema, dovrà ospitare per dieci giorni cento abitanti di un pianeta lontano. È in gioco il prestigio del Paese. Ma cosa sono venuti a fare cento alieni a Crema? Quale segreto nascondono?

Recensione

Alieni a Crema è un libro del 2018 scritto da Lorenzo Sartori e pubblicato da Plesio editore.

Anticipo che l’autore ha partecipato al Dystopian Day del 21 marzo 2020. Se volete arricchire questa recensione scritta, potrete ascoltare la sua intervista, realizzata per Leggere Distopico e pubblicata dal Covo della Ladra durante la giornata.

Si tratta di un romanzo di fantascienza al quale è molto difficile mettere etichette che lo inquadrino in un genere specifico. La distopia è citata nel momento in cui si parla di isolare la città che ospiterà i 100 alieni e i topoi della fantascienza citati nel libro comprendono il viaggio spaziale, in un modo inconsueto, il viaggio temporale, l’alienità, l’apocalisse.

Ciò che salta all’occhio, già dal titolo, è l’ambientazione non solo italiana ma addirittura provinciale. Questo permette di inserire particolari folkloristici davvero divertenti e ruspanti. Inoltre la passeggiata di Ginevra e Ventuno sopra i tetti della città, veicola informazioni storiche con tocchi delicati evitando l’infodump. Il mio plauso va all’autore per la scelta. Ritengo opportuno abbandonare il cliché dell’esotico a tutti i costi, mi sembra non aggiunga nulla di fondamentale alla piacevolezza della fantascienza. Addirittura proporre ambientazioni conosciute e familiari può diventare una sfida stimolante e Lorenzo l’ha superata con merito.

L’altro particolare che si nota durante la lettura è lo stile ironico e irriverente che contraddistingue molte scene e tratteggia i personaggi, soprattutto i politici e i militari. Il mio personaggio preferito è Kastigo, un nerd sconclusionato che mi ricorda vagamente Don Chisciotte. Avrà il suo inaspettato momento di gloria e riscatterà un po’ della sua inconcludenza.

Ho terminato la lettura all’inizio di marzo circa e ripensando al libro, il tema dell’isolamento mi appare ora profetico. Nel testo Lorenzo fa notare alcune conseguenze di questa separazione dal resto del mondo è, già solo questo, merita la lettura ora, subito. Credo possa essere utile a molte persone in questo momento.

Consiglio inoltre la lettura anche ai poco avvezzi alla Fantascienza, ai quali Alieni a Crema potrà piacere.

A presto
Romina Braggion

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