Recensione: “People” di Barbara Bottalico.

Ciao gentaccia in fissa con la distopia. Oggi vi voglio parlare di un racconto lungo (o romanzo breve, dipende da quale scuola venite), un misto tra alcuni episodi di Black Mirror e The Truman Show. Curiosi?

Eccovi la trama:

Lorenzo è distrutto dal senso di colpa: era lui al volante la notte in cui un tragico incidente ha ridotto Giuliano, il suo migliore amico, a un vegetale. Non ci sono prospettive di ripresa né di guarigione, finché l’azienda per la quale entrambi lavorano propone alla famiglia di Giuliano un controverso esperimento: trasferire la sua coscienza in un mondo virtuale, People, lasciandogli credere di essere vivo e in salute. Tutto sembra andare per il meglio, finché Giuliano non intuisce che qualcosa non torna nel suo mondo perfetto…

Come avrete capito, la storia parla di Giuliano che è tenuto in vita dalle macchine, ma che continua a lavorare in questo mondo virtuale chiamato People. Essendo Giuliano uno scienziato di cui il mondo non può fare a meno, Beatrice, a capo dell’azienda nominata poco sopra, decide che è giusto farlo continuare a lavorare, dopotutto Giuliano usa il cervello a favore del fatturato.

La moglie di Giuliano e il suo migliore amico non sono molto d’accordo nel tenergli nascosta la propria condizione, ma c’è da dire che Giuliano è in grado di salvare delle vite umane grazie al suo lavoro. Per questo alla fine accettano, mandando il nostro protagonista in questo mondo perfetto comandato da codici informatici. Ogni tanto Beatrice e Lorenzo mandano Giuliano incontro a delle difficoltà: si sa, la perfezione dopo un po’, stufa.

E questa era il plot della storia. Un plot che a me ha incuriosito molto, devo ammettere. Non so se il miscuglio Black Mirror/The Truman Show sia voluto, forse è solo una connessione che nel mio cervello funziona e in quello degli altri no, ma è una delle cose per cui ho voluto il libro.

Certo, potreste dire che in questo modo l’originalità possa venire meno, ma non è del tutto vero.

Merito anche dei punti di vista che l’autrice usa per narrare la storia, un’alternanza tra quello di Giuliano in People e quello di Lorenzo nel mondo reale. Vediamo la sofferenza di quest’ultimo nel dover mentire all’amico. Menzogne che saranno sempre di meno.

I personaggi invece sono poco disegnati, ma mi rendo conto dello spazio che ci vuole affinché il carattere di un personaggio sia ben delineato. A modo loro, si distinguono. Abbiamo Beatrice che è interessata al bene dell’azienda, abbiamo Lorenzo e Cristina (la moglie di Giuliano) che sono interessati al bene di Giuliano. Questo l’autrice lo mette bene in evidenza. È grazie a questo conflitto che la storia prosegue come prosegue.

Lo stile è scorrevole e senza inciampi, qualche spunto qua e là. Avrei preferito averne di più, di spunti, ma va bene così: è stata una lettura piacevole.

Il mio voto, per quel che vale, è positivo.

Alex Coman

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