Recensione “Futurchia – Fantascienza contemporanea turca”

La prima raccolta di fantascienza turca, edita da Futurfiction.

TRAMA

“Il futuro è proprio qui; è molto più vicino di prima. Se è così, noi in quanto residenti in una regione molto complicata e difficile come il Mediterraneo orientale dobbiamo sviluppare nuove utopie per il futuro. E quindi dobbiamo iniziare oggi.” Seran Demiral.

Tradotti per la prima volta in italiano da Ebru Sarıkaya in collaborazione con Ünver Alibey della Istanbul Copyright Agency, questi sette racconti firmati dalle migliori autrici e autori del genere, restituiscono l’immagine composita di un paese sempre in bilico tra passato e futuro, unendo l’antico senso del meraviglioso dei miti e delle tradizioni turche con l’ingegneria genetica, la realtà aumentata, la distopia atwoodiana, le derive tecnocratiche del cyberpunk e l’arrivo dell’intelligenza artificiale. Poche soglie sono più affascinanti e coraggiose da attraversare di quella che porta in Turchia.

RECENSIONE

Esiste una fantascienza turca? Ebbene sì, anzi, per quanto vi sembri improbabile, ha una storia densa e ricca di racconti. Proprio come ci spiega “Breve viaggio nel tempo: scrittura utopistica e nuovi realismi in Turchia” che troviamo in calce all’antologia.

Il futuro è proprio qui; è molto più vicino di prima. Se è così, noi in quanto residenti in una regione molto complicata e difficile come il Mediterraneo orientale dobbiamo sviluppare nuove utopie per il futuro. E quindi dobbiamo iniziare oggi.

Futurchia, edito da Future Fiction, è una splendida fotografia di come la fantascienza sia percepita in una paese costantemente in bilico tra passato e futuro, un luogo in cui i diritti cambiano in base ai periodi politici e in cui le tradizioni vogliono resistere alla forza della modernità.

L’antologia è composta da racconti brevi ma densi di significati, che sfiorano le corde dell’anima camminando sempre a braccetto con la disperazione.

L’inferno di Tevfik Uyar – usa la presa di coscienza come input per parlare del femminicidio, per dare una giustizia laddove gli esseri umani hanno fallito.


La donna gravida di Seran Demiral – mostra un futuro angosciante per parlare della condizione della donna. Un viaggio sentimentale nelle emozioni per mostrare una prigione senza sbarre.


Tosca v2.0 di Özgür Hünel – Forse il più “classico dei racconti” oscilla tra reale e virtuale in una rivisitazione de… bhe scopritelo voi!


Per favore non disturbare di Selin Arapkirli – ci pone davanti alla povertà, quella assoluta, e alle scelte che si deve compiere pur di non soccombere. Fino a dove siamo disposti a spingerci per sopravvivere?


Spegni e riaccendi di Funda Özlem Şeran – altro distopico puro che troviamo nell’antologia, ci mostra una società spaccata a metà, un divario incolmabile tra ricchi e poveri, attraverso lo sguardo cinico di una IA.


Di che taglia vorrebbe la sua democrazia di Ruhşen Doğan Nar – di forte stampo critico questo racconto estremizza la nostra vita, l’ideale di società equa e democratica.


Ricordati del domani di Selin Arapkirli – è una storia incentrata sulla donna, sulla sua libertà e su come debba rapportarsi al totalitarismo. Forse fin troppo credibile per sembrare pure finzione.

Tutti i racconti di Futurchia hanno una connotazione distopica molto forte, molto concreta se si legge tra le righe. Ridanno al lettore sensazioni concrete, magari mi sbaglio, ma posseggono la stessa forza creatrice di molti classici del passato. Testi scritti con un’idea precisa e non solo per accontentare il pubblico.

Ottimo libro. Concreto. Onesto. Vivo.

Ve lo consiglio.

A presto

Delos

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