Da appassionato lettore di fantascienza mi ero già avvicinato alle pere di Cixin Liu, autore di una delle trilogie più acclamate degli ultimi anni (la “Trilogia dei Tre Corpi” che presto diventerà anche una serie televisiva e di cui questo libro è, per detta dell’autore, una sorta di “prequel”), ma devo dire che questo “Fulmine Globulare” mi ha sopreso forse anche in maniera maggiore. E vi spiego anche il perchè.
La trama
La storia messa in scena da Cixin Liu è qualcosa di piuttosto lineare nella sua evoluzione. Il giovane protagonista, Chen, ha infatti visto carbonizzarsi davanti agli occhi i suoi genitori, colpiti da un fulmine globulare.
Un trauma che in qualche modo ha indirizzato la sua vita tanto da dedicarla in toto allo studio di questo strano fenomeno, che porterà la sua ricerca a spingersi fino ai confini della scienza (e oltre), costretto suo malgrado a fare i conti anche con le applicazioni militari di quello che, oltre a essere un fenomeno naturale affascinante, potrebbe anche essere una nuova forma d’arma che fa gola a molti governi.
La recensione di Fulmine Globulare
La grande capacità di Cixin Liu in questo libro, non è solo riuscire a imbastire una storia che si spingerà ben oltre il confine del conosciuto, ma soprattutto quella di farne un qualcosa di scientifico senza risultare nè noioso nè complicato.
Direi anzi che la “semplicità” è la sua arma vincente, nonostante tutto si basi in effetti su un accurato castello di scoperte scientifiche che sveleranno pian piano tutti (o quasi) i segreti del fulmine globulare.
Il pragmatismo di Cixin Liu non si vede però soltanto dalle sue spiegazioni, estremamente lineari e comprensibili, ma anche dalle emozioni che i vari personaggi esternano durante il loro “viaggio”.
Tutto sembra essere ridotto all’essenziale, nonostante ci sia spazio per approfondire diversi sentimenti: dall’amore (sfiorato e poi accantonato), alla solitudine (che accompagna sempre). Domande esistenziali ed etiche si confrontano con le esigenze della scienza e il desiderio di scoperta, in scelte sempre più difficili da compiere.
Anche se non c’è un vero e proprio giudizio sul “bene” o sul “male”, ma tutto è in funzione della grandezza e dalla solidità delle rispettive convinzioni.
Fulmine Globulare è quindi un romanzo essenziale, ma pieno di tante cose. Che mette il suo stile di scrittura estremamente pratico al servizio della comprensione di concetti tutt’altro che semplici da assorbire.
Fino ad arrivare a proiettarsi verso teorie e nuove filosofie di vita, a cui si giunge quasi spontaneamente, come l’unico passo possibile alla fine di un lungo viaggio.
“Dal punto di vista della meccanica quantistica, la morte è una transizione da un osservatore forte a uno debole, e infine a un non-osservatore. Quando diverrò un osservatore debole, la nuvola di probabilità della rosa collasserà in stato di distruzione in maniera più lenta, e allora, forse, potrò vederla ancora.”.
A presto!
Marco