Recensione Oltre la nebbia di Alan Thomas Bassi

Un middle grade, edito da Edizioni Piuma che può dare la paga a molti romanzi per adulti. Una distopia ambientale pulita, che ci mostra uno spaccato d’Italia che sa di tragedia.

TRAMA:

Anno 2027: l’umanità ha pochi mesi per abbattere le emissioni di carbonio prima che s’inneschi una catena irreversibile di cataclismi. L’aria è tossica. Tutti indossano maschere antigas. Il bollettino dell’ossigeno è un appuntamento quotidiano.

Finalmente, i governi raggiungono l’accordo: stop immediato a ogni genere d’inquinamento. Si piantano alberi su alberi, ma, per velocizzarne la crescita, è necessario usare un super fertilizzante portentoso. Per produrlo si decide di utilizzare ogni fabbrica disponibile per l’ultima volta, in un titanico sforzo globale per il bene superiore del pianeta. Il clima, già in ginocchio, presenta il conto.

Un mattino, come nel Grande Smog di Londra del ’52, i fumi delle fabbriche si condensano in una coltre di nebbia. Per giorni, piogge acide fissano gli scarti chimici al suolo. Le piante assorbono i veleni, l’acqua si contamina. Da quel momento le città non vedranno più il sole.

Francesco, diciotto anni, e Carlotta, di nove, sono trincerati con i genitori a San Martino di Castrozza, sulle Dolomiti. La nebbia preme contro i vetri densa, giallognola, e rifrange urla e versi animali. Il mondo è schiacciato dal rombo incessante della pioggia acida. Le stazioni radio amatoriali avvertono che nella nebbia si celano mostruosità aggressive e senza nome. Le provviste finiscono. I genitori decidono di uscire, ma non fanno ritorno.

Adesso i due fratelli non possono fare altro che cercare dei sopravvissuti nei rifugi più in alto. L’unica soluzione è quindi raggiungere il rifugio Pradidali, sulle vette più alte, ma i sentieri sono impervi e costellati di avversità che Carlotta dovrà affrontare da sola anche quando sarà costretta a separarsi da suo fratello. Carlotta sa che non può arrendersi adesso!

RECENSIONE:

Smog, inquinamento e molta stupidità hanno fatto collassare l’ambiente. Nessuno ha voluto rinunciare quando c’era il tempo di far guarire la Terra e, solo quando la situazione è diventata drammatica, i governi decidono di correre ai ripari. Decidono di passare dal “tutto” al “niente”, vietano ogni forma d’inquinamento industriale e varano un piano per ridare vita alla flora ormai distrutta.

E per farlo come fanno? Semplice, si rimangiano lo stop all’inquinamento chimico e decidono di produrre, nelle stesse fabbriche che hanno chiuso, un super fertilizzante. E cosa mai potrebbe andare storto? Perché mai una pessima idea dovrebbe avere delle controindicazioni?

Per quanto possa sembrare strano, non tutto va bene come previsto. Un mattino una nube tossica si innalza verso il cielo, il sole scompare per sempre e le piogge iniziano a riversare su piante e animali il frutto della follia chimica dell’essere umano.

In questa ambientazione si muovono Carlotta, una bimba di nove anni, suo fratello Francesco, un diciottenne che arde di buoni propositi, e due genitori pronti a tutto pur di salvare i figli. Ridotti alla fame e trincerati a San Martino di Castrozza, sulle Dolomiti, i protagonisti dovranno affrontare le conseguenze dell’apocalisse che sta soffocando il pianeta.

Alan Thomas Bassi crea una storia forte, pur senza cadere nell’eccesso di violenza. Attraverso gli occhi di Carlotta ci mostra tutte le sfumature delle emozioni, da corpo agli eccessi e usa l’innocenza per mostrare la profondità del male. Pianti, capricci, risate e paura si alternano veloci, come su una giostra fatta di conseguenze e attimi di speranza.

Il testo affronta tematiche importanti, come la tutela dell’ambiente, il valore dei rapporti familiari e dello spirito di gruppo. Mostra al pubblico la forza della speranza e la capacità di un gruppo coeso di risolvere i problemi meglio di quanto farebbero dei singoli egoisti. Ci mostra come la Terra possa guarire dal virus chiamato essere umano, e quanto piccolo sia il nostro continuo ambire a una ricchezza limitata nel tempo.

Noi siamo ospiti, dobbiamo trattare con rispetto chi ci da una casa.

Consigliato!

A presto

Delos

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *