Recensione Amnesia Moon di Jonathan Lethem

Distofantareaders, buongiorno!

Che si dice dalle vostre parti?

Oggi, vi parlo del romanzo “Amnesia Moon” scritto da Jonathan Lethem e tradotto da Martina Testa e ristampato recentemente dalla casa editrice Minimum Fax. Il libro mi ha colpito sia per la trama, decisamente accattivante e sia per la cover che con il suo disegno non ben definito ha attratto sin da subito la mia attenzione e scatenando la mia immaginazione, così, ho deciso di leggerlo!!!.

TRAMA DI AMNESIA MOON

Dopo la guerra e i bombardamenti, Hatfork, nel Wyoming, è devastata dalla fame e popolata di mutanti; Chaos vive nella cabina di proiezione del multisala abbandonato, cercando di dimenticare il presente e non più in grado di ricordare il passato, ossessionato dalla sua capacità di influenzare la realtà con i sogni. Quando il tiranno locale, Kellogg, gli rivela che le bombe non sono mai cadute, Chaos si imbarca in un rocambolesco viaggio – in compagnia di Melinda, una tredicenne stralunata e ricoperta di pelo – alla scoperta della verità; la troverà in molte diverse versioni, fra deserti, nebbie e misteriose fialette da iniettarsi in vena, nella West Coast più postapocalittica e visionaria che un romanzo americano ci abbia mai regalato. Immaginate Jack Kerouac, Lewis Carroll, Franz Kafka e Philip K. Dick magistralmente miscelati per raccontare una classica, commovente storia di ricerca delle origini e della propria identità.

RECENSIONE DI AMNESIA MOON

Complessivamente la lettura mi è piaciuta!. “Amnesia moon” è un romanzo che nella sua eccentricità sa attirare il lettore e ne mantiene viva l’attenzione, con tematiche filosofeggianti sul significato della vita.

La storia si snoda nei famigerati States e ha inizio tutto in una cittadina del Wyoming, Hatfork devastata dai bombardamenti e popolata da esseri mutanti. Caos, il protagonista vive in un cinema abbandonato ignaro del suo passato. La West Coast, sembra essere stata colpita da una misteriosa catastrofe che ha causato negli abitanti uno sconcertante quanto destabilizzante stato di amnesia e paranoia.

Quando il nostro protagonista viene a conoscenza di alcuni dettagli sul suo passato, Caos, decise di intraprendere un avventuroso viaggio in compagnia di un’eccentrica ragazzina, Melinda. I due si imbatteranno in tante città diverse, ognuna con una realtà abitativa differente. Si evince così che in seguito a questa famigerata catastrofe della quale nessuno conosce i dettagli tanto meno l’evoluzione che alcuni individui preservano la capacità di sognare e attraverso questa sono in grado, di influenzare, non solo la realtà, ma anche gli individui, ergendosi in tal modo a leggende locali.

Questo raffinato meccanismo, in qualche modo rimanda il lettore ad altri scritti come “La falce dei cieli” di Ursala K. Leguin. Nella prosa possiamo altresì trovare affinità anche come scrittori come Philip Dick per quanto riguarda la perdita della memoria, Cormac McCarthy per il tema del viaggio on the road e Jack Kerouac per l’approfondimento sulla coscienza di se.

Un romanzo affascinante con una prosa non proprio elementare ma che è in grado di trascinare il lettore in un viaggio profondamente introspettivo.

Consigliato!.

A presto!

Valentina

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