Mysterious Writer EXTRA: Livio Gambarini

Livio GambariniLadies & Gentlemen (Distopici e non), recentemente abbiamo avuto il piacere di ospitare Livio Gambarini scrittore, editor e insegnante di narrativa.
Tutor e docente del corso di Alta Formazione “Il piacere della scrittura” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha curato molti progetti editoriali.
Co-sceneggiatore dei videogiochi Fangold e Land of Britain di Potato Killer Studio e sceneggiatore cinematografico.

Per ora non aggiungo altro se non ACCIPICCHIOLINA CHE CURRICULUM!


Nel nostro Gruppo Leggere Distopico ci sono molti autori. Ed è proprio per questo motivo che ho voluto intervistare Livio Gamabrini, che ho conosciuto personalmente a Stranimondi 2017. Per esplorare insieme l’universo della scrittura creativa e per scoprire in cosa consistono i corsi che sempre più spesso vengono organizzati.

Entriamo subito nel vivo dell’intervista che ci permetterà di conoscere meglio il nostro Ospite, le sue passioni e ovviamente le sue Opere 🙂

  • Livio dicci tutto, ma proprio tutto sul corso di scrittura creativa.
    Come si svolge?
    Dove?
    Come fare per prendervi parte?
    In cosa consistono le lezioni?
    Come sei arrivato a tenere questo corso?
    Anzi, ne approfitto per lasciare a tutti il link della pagina Facebook a esso dedicata 😉
  • Allora, Il Piacere della Scrittura è un corso di durata annuale che si tiene alla sede centrale all’Università Cattolica di Milano, con due incontri serali settimanali, pensati per permettere la frequenza a tutti quanti. È diviso in due moduli della durata approssimativa di un quadrimestre (l’estate è pausa), che si articolano in Laboratori (uno dei quali è gestito da me) e dagli Incontri con gli Ospiti esterni, esperti del mondo della scrittura e dell’editoria che vengono a tenere singole lezioni su aspetti di loro specifica competenza. Tra gli ospiti ci sono scrittori del calibro di Marco Missiroli, Raul Montanari e Andrea Vitali, ma elencarli tutti sarebbe infinito. Ho frequentato questo corso dapprima come corsista, poi come tutor, e dall’anno scorso come docente. Il mio laboratorio consiste attualmente in una pratica diretta di analisi e modifica collettiva del testo dei corsisti (si fa a turno), valutare alternative espressive alle loro scelte con l’obiettivo di insegnare cosa raggiunge meglio l’obiettivo dell’autore e in che modo il testo può essere reso più leggero, elegante e immersivo. L’operazione che pratico (abbastanza poco conosciuta in Italia), all’estero si chiama Line Editing.
  • Puoi dirci qualcosa di più su Line Editing?
  • Il line editing (editing frasale) è il piano più immediato ed epidermico dell’editing: l’ottimizzazione del testo narrativo non a livello della trama o dei personaggi (argomenti che vengono trattati nel Corso), bensì riguardo il modo in cui sono scritti periodi e frasi. 
    Radicalmente diverso dal proofreading (correzione bozze) che mira all’individuazione e l’eliminazione di errori grammaticali e sintattici, il line editing è un processo di analisi creativa del testo volto a ottimizzare il modo in cui è comunicata la storia. 
    Procedimento standard nelle case editrici anglosassoni ma ancora poco noto in Italia, il line editing si basa su un insieme di tecniche, strumenti e regole pratiche, la cui conoscenza può sensibilmente accrescere la propria consapevolezza stilistica e, nel caso di autori alle prime armi, a impostare e raffinare il proprio linguaggio espressivo.
    Il procedimento 
    Tipicamente, un testo sottoposto a line editing viene scandagliato alla ricerca di: 
    Locuzioni abusate e frasi fatte, espressioni formulari tipiche del parlato o del linguaggio giornalistico troppo sciatte per la prosa. 
    • Oltranza linguistica e cacofonie.
    • Parole o frasi decontestualizzate, sconclusionate o troppo vaghe. 
    • Ridondanze, ripetizioni della stessa informazione in modi e punti diversi del testo.
    • Dialoghi e paragrafi asciugabili secondo un criterio di leggerezza ed economia di parole.
    • Scene confuse e passaggi mal gestiti, transizioni in cui l’intento espressivo dell’autore emerge poco o male.
    • Incoerenze di Punto di Vista, infodump, aggettivazione e avverbiazione eccessiva o gestita male.
    • Bruschi cambi di tono involontari, che generano senso di artefazione o di arbitrarietà nel testo. Per riassumere, i tre aspetti in cui lo stile sottoposto a questo tipo di interventi guadagna sono: 
    IMMERSIVITÀ – ELEGANZA – SCORREVOLEZZA
  • Se io frequentassi il tuo corso, quali esercizi mi assegneresti da fare a casa?
  • Trovo che imparare a praticare una buona scrittura trasparente sia un buon punto d’inizio; si tratta sostanzialmente di scrivere in modo da scomparire completamente come narratore, e lasciare che la storia si mostri da sé secondo il principio anglosassone dello “Show, don’t tell”. 
    Quando si padroneggia una buona scrittura trasparente, anche tipi di scrittura più tradizionali vengono meglio; forse perché, rispetto a essa, tendono a essere abbastanza liberi e semplici.  Quindi, come primo esercizio pratico: Descrivi il percorso che fai da casa al tuo supermercato di fiducia, soltanto mostrando la realtà con cui entri in contatto, usando i cinque sensi, senza mai usare un verbo percettivo e annullando tutto ciò che non sia concreta sensazione.
  • Ciao Livio la storia è piena di libri rifiutati dalle case editrici e di libri che non sono stati immediatamente compresi dai lettori. Tu che rapporto hai con il rifiuto? Marianna E.
  • Ottima domanda davvero, Marianna. Ti rispondo così: chi impara a stabilire un buon rapporto con le CRITICHE non avrà mai occasione di stabilire un rapporto con il RIFIUTO.
  • Quali sono secondo te il momento più esaltante e quello più noioso in un processo creativo letterario? Piero D.
  • Il più noioso è la preparazione della scaletta dei capitoli. Il più esaltante è l’ultima revisione, perché lì ti senti sulla pelle il flusso della lettura e ti gasi.
  • So che non sei un autore Distopico, ma vorrei comunque conoscere le tue opere.
    Ce ne parli brevemente?
  • Certo! Ho scritto tre romanzi, tre racconti lunghi e una miriade di racconti medi e brevi.  Il primo romanzo che ho scritto si intitola LE COLPE DEI PADRI (sì, come quello di Perissinotto… dannate sincronie), è un romanzo storico realistico ambientato nel XIV secolo in Lombardia (tra Milano, Bergamo e altre zone del nord Italia) frutto di un’accuratissima documentazione (un anno di ricerche full time… pant, pant…), ed è la storia di tre personaggi di tre diversi ceti sociali, che il destino porta a convergere. Attualmente è il mio romanzo più venduto. 
    Il secondo è ETERNAL WAR – GLI ESERCITI DEI SANTI, un Historic fantasy ambientato nella toscana del Duecento con protagonisti Guido Cavalcanti e gli spiriti custodi delle famiglie nobili di Firenze (ovviamente c’è anche Dante); è stato il romanzo con la più calda accoglienza di pubblico e di critica, ed è arrivato finalista al Premio Italia 2016 come miglior titolo fantasy italiano dell’anno. I segreti delle madri - Livio Gambarini
    Il terzo romanzo è I SEGRETI DELLE MADRI, è il sequel del primo ed è quello di cui sono più soddisfatto, perché lo ritengo il più completo… è in cantiere un terzo episodio di questa trilogia, che si intitolerà IL DESTINO DEI FIGLI. Oltre che in libreria, chi fosse interessato trova tutto su Amazon, sia cartaceo che digitale. 
    Quanto ai racconti lunghi… uno è fantascientifico, uno è urban fantasy e il terzo è weird, ma vedo già accumularsi un numero preoccupante di notifiche, quindi per approfondimenti vi rimando alla loro pagina sul mio sito.

Carissimi Amici, vi posso assicurare che la serata trascorsa a chiacchierare con Livio è stata davvero piacevole e interessante. Io sono già in lista d’attesa per poter frequentare uno dei suoi corsi di scrittura creativa!

Bene. Anche per oggi è tutto.

Invitandovi a visitare il sito web del gentilissimo e simpaticissimo Livio, vi do appuntamento alla prossima 😉

Bye Bye

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