Recensione: "Iron Flowers" di Tracy Banghard

Buon Lunedì carissimi Amici della Distopia 😉

Come iniziare questa nuova settimana se non con una recensione a cinque stelle?

Ho da poco terminato la lettura di “Iron Flowers” di Tracy Banghard e non posso che complimentarmi con l’autrice per questa storia emozionante.

Edito dalla DeA, che ringraziamo per averci fatto dono di questa perla, questo primo romanzo della serie mi ha tenuta incollata alle pagine!

TRAMA:

Non tutte le prigioni hanno le sbarre. In un mondo governato dagli uomini, in cui le donne non hanno alcun diritto, due sorelle non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Nomi è testarda e indisciplinata. Serina è gentile e romantica, e sin da piccola è stata istruita per essere un esempio di femminilità, eleganza e sottomissione. Sono queste le doti richieste per diventare una Grazia, una delle mogli dell’erede al trono. Ma il giorno in cui le ragazze si recano nella capitale del Regno, pronte a conoscere il loro futuro, accade qualcosa di inaspettato che cambierà per sempre le loro vite. Perché, contro ogni previsione, è proprio l’indomabile Nomi a essere scelta come compagna del principe, e non Serina. E mentre per Nomi inizia una vita a palazzo, tra sfarzo e pericolosi intrighi di corte, sua sorella, accusata di tradimento per aver mostrato di saper leggere, viene confinata sull’isola di Monte Rovina, un carcere di donne ribelli in cui, per sopravvivere, bisogna combattere e uccidere. È così che entrambe si trovano prigioniere, l’una di una gabbia dorata e l’altra di una trappola infernale. Per le due sorelle la fuga è impossibile: un solo errore potrebbe significare la morte. E allora, quando non c’è soluzione, l’unica soluzione è cambiare le regole.

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RECENSIONE:

Come vi dicevo questo romanzo mi ha tenuta incollata alle pagine, cosa non facile ve lo garantisco. Prima di immergermi in questa lettura mi era capitato di leggere qualche recensione sul web in cui alcune lettrici evidenziavano delle somiglianze con la sagha Regina Rossa di Victoria Aveyard. Ebbene, io ho letto la serie della Aveyard e, sì okay anche lì ci sono due fratelli di sangue blu (anzi argento) che si contendono la stessa ragazza in un contesto di complotti reali ma… punto, le similitudini finiscono lì.

In questa storia a mio avviso il punto forte è l’idea che ha avuto l’autrice di ricreare un mondo in cui le donne sono prigioniere, a loro insaputa, di una civiltà che le teme e che per questo cerca in tutti i modi di tenerle nell’ignoranza (vi dice niente?).

Insomma l’emancipazione delle donne è un tema molto delicato e, se ci pensiamo bene, per molti versi il percorso femminile nella storia dell’umanità ha molto a che vedere con la Distopia. Per questo motivo ho molto apprezzato il filo conduttore della trama del romanzo.

E poi che dire dell’intreccio amoroso? Ormai dovreste aver capito che nello Staff io sono la portatrice dello stendardo “Amore e Distopia“, quindi non posso che aver apprezzato ogni scintilla, anche la più piccola, nata dai cuori delle protagoniste.

Per farla breve, un romanzo che vi suggerisco assolutamente di leggere!

Adesso non mi resta che attendere con ansia il sequel, nella speranza che non tardi ad arrivare 😉

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