Recensione “Obscura” di Joe Hart

TRAMA:

2028. La dottoressa Gillian Ryan è l’unica persona al mondo considerata in grado di riuscire a trovare una cura per una nuova forma di demenza, tanto aggressiva quanto letale, che sta dilagando in tutto il pianeta, colpendo vittime di ogni età. È per questo che viene coinvolta in una missione per la NASA, nonostante sia inizialmente restia all’idea di partire per un viaggio che la terrà molti mesi lontano da sua figlia, affetta dalla terribile sindrome, come lo era stato suo padre prima di lei. Ma Gillian non ha scelta: ha bisogno di finanziamenti per portare avanti la sua ricerca e questa è l’ultima opportunità cha ha. Si ritroverà così su una stazione spaziale dove l’equipaggio è stato colpito da una psicosi con sintomi molto simili alla malattia su cui sta indagando: perdita di memoria, trance e impulsi violenti e incontrollabili. Paralizzata da una dipendenza segreta e affetta da paranoia, Gillian scoprirà a poco a poco che il suo viaggio nasconde qualcosa di molto più oscuro e, in un susseguirsi di eventi inspiegabili e colpi di scena, dovrà cercare in tutti i modi di non perdere se stessa. Perché dalla sua missione dipendono le sorti di Carrie e, forse, di tutto il pianeta Terra.

RECENSIONE:

Se seguite “Leggere Distopico” da un po’ di tempo, sapete che Joe Hart ha già fatto breccia nel mio cuore con la sua trilogia THE LAST GIRL (che non mi stancherò mai di consigliare). E quando ho visto la nuova uscita firmata “La Corte”, non ho potuto resistere, anche se non vi nascondo che non sono particolarmente amante dei viaggi interstellari.

Lo stile del nostro Joe però è talmente coinvolgente che in un batter d’occhio mi sono ritrovata su quella nave spaziale al fianco della protagonista, cercando con lei di risolvere gli enigmi abilmente disseminati nelle pagine.

Siamo di fronte a una storia Distopica che potrebbe davvero avverarsi fra una manciata di anni, in cui fantascienza e realtà si intrecciano creando terreno fertile per paranoie apocalittiche.

Non vi nascondo che a metà libro avevo già beccato il colpevole, ma io sono un caso patologico che non fa testo. Sono certa che molti di voi resteranno a bocca aperta.

Una delle cose che avevo apprezzato maggiormente nella precedente trilogia era stato il finale insolito e, anche questa volta, Joe Hart ha soddisfatto le mie aspettative.

Ecco, ora che vi ho consigliato questa nuova lettura, me ne torno nell’oscurità dalla quale sono riemersa per un attimo!

Ogni tanto è bello tornare, anche solo per vedere se è ancora tutto in piedi 😉

Scherzo ovviamente, senza di me siete cresciuti ancora di più!

Alla prossima amici!

Un bacio dalla vostra Distopica Liliana Marchesi

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