Recensione Fascisti da Yuggoth

Cosa sarebbe successo se l’Italia Fascista avesse scoperto gli innominabili segreti di Yuggoth e dei suoi repellenti abitanti, e li avesse sfruttati per diventare un Impero del Male diventando per il resto del mondo una minaccia persino più malvagia e pericolosa del Terzo Reich? “Fascisti da Yuggoth” è un’antologia di racconti di genere horror, weird e avventuroso, ambientati in un ucronico Impero Fascista negli anni ’40 del Novecento, e declinati secondo il noto immaginario di Howard Philip Lovecraft, il “solitario di Providence”.

RECENSIONE

Fascisti da Yuggoth un'antologia tra horror e scifi ispirata a Lovercraft

Come si combatte il fascismo? Con un’antologia che lo scredita, sbeffeggiandolo e coprendolo di amara ironia.

Quindici spezzoni narrativi, tredici storie con un prologo e un epilogo, raccontano una possibile realtà in cui il Regime non si limita a bramare l’Italia, vuole l’intero universo. Un ucronico infarcito di miti, di linguaggio epico e di fiera mascolinità italica, che trasforma un periodo oscuro della storia in una narrazione tragicomica. Una sorta di Fascisti su Marte di Corrado Guzzanti, ma girato e diretto come La pazza storia del mondo di Mel Brooks.

Detto così può sembrare sia un complimento che una critica. E lo è.

L’antologia ha un’idea e un potenziale altissimo, in pochi hanno il coraggio di ironizzare su certi argomenti e ancora meno possono farlo cercando di far passare anche un messaggio che va oltre il ridicolo. L’idea messa in campo da Acheron (credo) voglia fare entrambe le cose, strizzando l’occhio al maggior numero di lettori possibili mescolando horror, fantascienza e riferimenti storici. Yuggoth è il nome che i Mi-go, alieni del ciclo di Cthulhu di Lovecraft, hanno dato a Plutone e dove hanno fondato una colonia. Se a questo elemento horror ci spruzziamo su un po’ di fantascienza che usa tecnologia aliena per fini militari a una mentalità “tarallucci e vino” tipica italiana otteniamo un cocktail potenzialmente apprezzabile da moltissimi lettori.

E in parte l’esperimento è riuscito. Molti racconti, o forse è meglio definirli spezzoni narrativi, sono buoni e si fanno apprezzare. Sfortunatamente ho notato, ma magari è colpa mia, una sorta di appiattimento narrativo. Nel complesso tutti i racconti seguono una traccia comune e hanno uno stile molto narrativo molto simile, cosa che nel complesso rende la lettura più semplice ma che sembra andar contro il concetto di base di affidare a molti scrittori il compito di sviluppare l’antologia.

Sinceramente mi aspettavo una maggiore varietà stilistica e più coraggio nell’esplorare le possibilità narrative, ma so che facendolo forse non sarebbe stato possibile creare una storia concatenata come quella che viene presentata nel libro.

Fascisti da Yuggoth è un buon testo, decisamente apprezzabile, a prescindere dal gusto personale legato ai singoli racconti. Forse gli è mancato un po’ di coraggio, ma è sicuramente un buon prodotto con tantissimi spunti che vanno dal simpatico al tristemente ironico.

A presto.

Delos

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