Recensione Spine di Franci Conforti

Spine” di Franci Conforti è il romanzo vincitore del Premio Urania 2021 ed è pubblicato da Mondadori nel n. 1707 della collana “Urania”. Se ne parla molto, e confesso che la curiosità mi ha spinto a leggerlo. Poi a Stranimondi ho avuto la fortuna di conoscere l’autrice e allora il piacere della lettura è raddoppiato.

Dico subito che ciò che mi è piaciuto di più del libro è sicuramente l’ambientazione. Davvero strepitosa. L’umanità terrestre del 3959 prospera grazie al lavoro degli animali, e vive dentro enormi arbopoli fatte di casealbero senzienti che accolgono gli umani come un tipo di smart city intermedia tra il genere umano e quello vegetale. Molti esseri umani portano uno Sten, cioè un bracciale che è in grado di controllare e annullare le emozioni, la riproduzione è sempre più affidata a metodi biologici non sessuali. Il genere umano tuttavia è diviso tra evoluti e nativi, i primi ovviamente sono la razza privilegiata.

TRAMA

Anno 3959. La Terra non è mai stata tanto ricca e rigogliosa. Nello scenario mozzafiato di una società verde e solare, l’umanità allargata prospera grazie al lavoro degli animali, con spettacolari arbopoli senzienti che svettano fronzute, prendendosi cura di chi le abita. La maestria dei bioarchitetti nel generare casealbero dalle forme e dai colori strabilianti non ha limiti. Ellie, però, è nata nel buio di una colonia spaziale. Vuole vedere la Terra e sbarca da clandestina, ma la gioia dura poco, perché qualcuno vuole ucciderla. Non ha nessuno su cui contare, e mentre la situazione precipita, segreti celati con cura vengono a galla nella consapevolezza di non avere tempo per rimediare…

RECENSIONE Spine

Eleonor Salgado, per tutti Ellie Sa, è la conduttrice di una trasmissione tv su Probe, una colonia della Terra. Ben nota per le sue abilità di mediatrice tra umani e animar, ovvero animali geneticamente modificati, in grado anche di parlare, Ellie vuole più della sua esistenza coloniale.
Da sempre affascinata dalla Terra, che ha visto solo da lontano, approfitta di una strana combinazione per uscire dall’orbita di Probe: è entrata in possesso di un chip di credito sottratto a un androide, che contiene molto denaro riscuotibile solo sulla Terra e informazioni riservate che non dovrebbero esserci, che lei non dovrebbe possedere.
Giunge, dunque, sulla Terra come clandestina. Ma il suo intento di mantenere un basso profilo dura molto poco. Viene ingaggiata per risolvere un problema con gli animar che, rimasti senza padrone, sono tornati allo stato randagio e scorrazzano rubando e uccidendo senza limiti.
Joe un boscaiolo, figlio di uno sciamano, e il suo amico Ivan l’aiuteranno nell’impresa. Sono entrambi ex agenti, che hanno lasciato la Polizia per motivi oscuri.
Ellie scopre che un’organizzazione criminale, la Spine del titolo, dà una caccia senza tregua a lei e ai suoi due aiutanti… Da qui in poi mi fermo, per non raccontare troppo dei molti colpi di scena che si susseguono nella lettura.


Come si può comprendere da questo scarno riassunto la vicenda è molto intricata e talvolta un po’ confusa. È questo forse l’aspetto, almeno per me, meno convincente del romanzo: non è chiaro il motivo dell’attaccamento dei due ex agenti alla ragazza, e non sono chiare nemmeno tutte le vicende pregresse che sembrano essere la causa della persecuzione che essi subiscono.

L’intreccio narrativo in alcuni punti è, almeno per me, esageratamente articolato. C’è molto narrato e ho fatto fatico a tenere il passo. La storia porta il lettore in un lontano futuro, in cui l’umanità ha conquistato lo spazio ma non è progredita di molto. La confusione, l’incertezza e i grandi problemi del presente si ripropongono prepotentemente sotto la luce di nuovi, ma non poi tanto diversi, punti di vista.

Alcune scene, molto dettagliate e molto ben scritte, questo è certo, sembrano però eccedere le esigenze narrative. Penso alla scena in cui Joe confessa di avere ucciso un cucciolo di fronte al padre, a un lupo e altri animali, tutti parlanti, quasi si trattasse di un fantasy. Così come, delicate e dolcissime, le scene in cui appare il koala che fa da animale di compagnia di Ellie, anch’esso parlante, sempre abbracciato alla sua amica umana. Due esempi meravigliosi di stile ma, per il mio punto di vista, più estetici che funzionali alla trama.
In appendice – forse consapevole della complessità dell’intreccio? – l’editore aggiunge una serie di disegni firmati dall’autrice stessa, davvero molto ben fatti, che aiutano a districarsi tra luoghi e personaggi.
Ammetto di non aver letto altre opere di Franci Conforti, non posso dunque fare confronti, ma certo questa, a mio avviso, dimostra l’enorme potenzialità della sua scrittura, precisa, efficace, molto curata, l’incontenibile e affascinante capacità di creare mondi fantastici ma verosimili. Ciò che forse difetta, come ho notato anche in altri volumi della stessa collana, è un po’ il senso della misura. In Spine la storia principale e l’ambientazione sono già così pregnanti, che non serviva, a mio avviso, arricchire ulteriormente la narrazione. Non credo sia sempre necessario bombardare il lettore di scene, di intrighi, di intrecci, per garantire il successo di un romanzo.

STEFANO ZAMPIERI

One Reply to “Recensione Spine di Franci Conforti”

  1. Ero molto curioso di leggerlo ma Spine mi ha deluso: in sintesi l’ho trovato barocco, arzigogolato nella trama e alla fine non sono riuscito nemmeno a capire qual’è il vero tema del romanzo: l’orrore ed il male delle organizzazioni criminali? Il “cattivo” non è nemmeno delineato, è un essere di cui si sa a malapena il nome; oppure la discriminazione verso gli animali senzienti, questi strani animali(r)? Inoltre ci sono lunghi pezzi con riferimenti ad oscuri enti o oggetti i cui nomi sembrano inventati per dare un tocco di cyberpunk, non funzionale alla trama. Stupisco che abbia potuto vincere il premio Urania. Povera fantascienza italiana….

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