Recensione: Negalyod di Vincent Pierrot

Edita in Italia da Edizioni BD Negalyod è una graphic novel che mescola passato e futuro, sia da punto di vista narrativo che visivo.

TRAMA

In un mondo in cui tecnologia del futuro e dinosauri si mescolano, un pastore cerca vendetta contro chi ha sterminato il suo gregge con una tempesta artificiale. Per questo raggiunge la gigantesca città-torre che governa questo mondo desertico, in cui la legge è quella del più forte… ma altre forze sono in gioco! Azione e un world building spettacolare nello straordinario esordio del nuovo talento del fumetto francese.

RECENSIONE

Futuro, talmente lontano nel tempo da far scordare il passato. Gli esseri umani non sanno nulla di com’era prima, del perché convivono con i dinosauri o cosa ha fatto diventare il pianeta una distesa arida. Per quanto ne sanno è sempre stato così. Un luogo inospitale, segnato dalla sete e dalla legge del più forte.

Enormi città iper tecnologiche emergono come macchie di metallo dall’interrotta vastità del deserto. La poca acqua disponibile è controllata dalla Rete e i dinosauri ricoprono il ruolo che oggi spetta ai mammiferi. In questo scenario, che ricorda molto un far west futuristico o le suggestioni visive di Tatooine, vive Jarri, un allevatore di triceratopi. Un uomo come tanti, semplice e che cerca di vivere in pace, almeno fino a quando un camion meteo, normalmente utilizzato dalla Rete per controllare la pioggia, non scatena una tempesta talmente forte da sterminare tutta la sua mandria di sauri.

Furioso, disperato e, soprattutto, in cerca di risposte, Jarri si mette in viaggio per scoprire chi o cosa si nasconde dietro l’evento che gli ha portato via tutto ciò che aveva.

Un viaggio che lo porterà in città, che gli farà attraversare le sconfinate pianure desertiche e che farà emergere un piccolo pezzo di storia da tempo dimenticato.

Negalyod è una storia tanto fresca quanto vecchia. I disegni e le ambientazioni hanno forti richiami al passato, la tecnologia futuristica e al contempo decadente ricorda molte opere (da Star Wars a Cadillac and Dinosaurs) e il tratto rende omaggio al compianto Moebius, ma non per questo l’opera risulta stantia o “scopiazzata”. Forte degli omaggi grafici di Pierrot, Negalyod porta alla luce temi legati alla natura e al rapporto dell’uomo con essa e con il proprio peso sulla consistenza della vita. Ci mostra la resilienza umana davanti alla catastrofe senza perdersi in profonde riflessioni filosofiche.

Il ritmo narrativo è veloce, l’avventura resta al centro della storia anche nei momenti più riflessivi.

L’intero volume è realizzato con gabbie grafiche ben delineate, tre strisce per pagina, che improvvisamente si spezzano per mostrare ampie splash page o vignette sempre più fitte e claustrofobiche. Ocra e azzurro sono i colori portanti, sono la sabbia e l’acqua che fanno da contrappesi all’enorme bilancia su cui oscilla il mondo.

Negalyod è un’opera che non si perde in approfondimenti, ma che nasconde mille dettagli colmi di significato. E’ uno zoom sulle vicende del protagonista, di cui non conosciamo quasi nulla e di cui non sapremo altro se non ciò che è strettamente necessario.

Consigliata.

A presto

Delos

PS: è da poco uscito il secondo volume della storia Negalyod. L’ultima parola, a breve lo leggerò e recensirò 😉

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