Recensione: “Urbe Ferox” di Simone Volponi.

Bentrovato, Popolo Distopico! Oggi vi parlo di un romanzo molto particolare: “Urbe Ferox” di Simone Volponi, edito Watson. Ci tengo a sottolineare alcune cose, prima di entrare nel dettaglio. “Urbe Ferox” è un libro che contiene un linguaggio esplicito e scene di violenza di vario tipo, pertanto è consigliato a un pubblico di soli adulti.

TRAMA

Un cadavere carbonizzato era stato crocifisso su un grosso cartello autostradale forato dai proiettili, e qualcuno, chissà se con amarezza o come subdolo invito a farsi sotto, aveva aggiunto una scritta tratteggiata con il sangue: “Benvenuti nell’urbe”. L’Urbe feroce è una mega-metropoli dove regna il caos post umano, tenuto nei ranghi solo dall’intrattenimento offerto nei club, dai combattimenti nel Colosseo e dalla droga Overkill. Una Roma post apocalittica abitata da sbroccati il cui governo è gestito virtualmente dalla piattaforma Source, dall’effimera presenza della Sindaca e dagli Affaristi. È il mondo dove vive Marzia, prostituta assuefatta alla rovina che si limita a svolgere il proprio lavoro e a osservare la cruda realtà, finché non scatta in lei il sogno di allontanarsi da tutto. È il mondo dove vive Sybil, giovanissima killer creata in laboratorio, costretta per uno sbaglio non suo alla fuga con l’aiuto di Rog, il “pischello guerriero” che si guadagna da vivere come gladiatore post-moderno. Ma c’è davvero una possibilità di scelta? Esiste una via di uscita?

RECENSIONE

Fatta la premessa di prima, mi sono trovata di fronte a una storia originale, soprattutto nell’ambientazione. Parliamo di una Roma del futuro, decadente a tal punto da sembrare di essere catapultati in Mad Max, ma in un contesto urbano. Non si può dire che la lettura non susciti emozioni: dal disgusto al dispiacere, dall’angoscia alla sorpresa; “Urbe Ferox” si legge in fretta e volentieri. I contenuti forti li ho trovati anche ben bilanciati.

Il mio personaggio preferito è Sybil. Ho adorato le sue vicende e il suo modo di vivere in questo mondo spietato e così disumano. Mi sono piaciute la sua determinazione e la sua forza e questo vuol dire che Simone è stato capace di caratterizzarla al meglio.

Penso che non tutti siamo predisposti per storie come questa, ma credo anche che gli appassionati del weird, del post apocalittico molto strong e piuttosto violento e della distopia che non lascia spazio a scene edulcorate, debbano leggerlo!

Alla prossima,

Tania Dejoannon

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